Reati ambientali
Pubblicato il 08/10/2021
In tema di rifiuti, la falsa
attestazione del contenuto dei rifiuti trasportati mediante l’utilizzazione di
un codice CER non pertinente a quel carico, integra il reato di “falsità in
registri e notificazioni” previsto dall’art. 484 c.p., e non l’illecito
amministrativo previsto dall’art. 258, co. 4, d.lgs 152/2006 (c.d. Testo unico
dell’ambiente)
È il principio di recente affermato dalla
Suprema Corte, Sezione Terza, estensore Cerroni, con la sentenza numero 32604
depositata nel settembre 2021 (ud. 25 maggio 2021), destinato a costituire un
inedito precedente in materia.
Nel dichiarare inammissibile il ricorso
avverso la sentenza di condanna inflitta all’imputato dalla Corte d’Appello di
Bologna per il reato di cui all’art. 484 c.p., la Cassazione ha tratto spunto
da un caso riguardante un trasportatore il quale, non potendo utilizzare lo
speculare codice CER “rifiuti misti” relativamente al carico
trasportato, poiché destinato a contrassegnare solo rifiuti conferiti da enti
di natura pubblica, aveva ritenuto di indicare, contrariamente al vero, il
codice CER relativo ai c.d. “metalli misti”.
L’aver l’imputato indicato in maniera
infedele detto codice CER, facendo leva sulla “teoria del codice prevalente”,
nonostante la consapevolezza che i “metalli misti” costituissero solo
una minima parte dei rifiuti trasportati, è stata ritenuta dalla Suprema Corte
condotta integrante l’ipotesi criminosa di “falsità in registri e
notificazioni” ex art. 484 c.p., non potendosi equiparare, secondo i
supremi giudici, l’utilizzo volontario di un codice non pertinente al carico
trasportato ad una compilazione dei FIR con “dati inesatti o incompleti”
sanzionata come mero illecito amministrativo dall’art. 258, co. 4, T.U.A.
Contatti
LO STUDIO
Lo Studio si trova nel cuore di Lecce, all’interno di un antico palazzotto del '500, a pochi passi dall’arco di Trionfo Carlo V (Porta Napoli) e dal Duomo. È comodamente raggiungibile dall’aeroporto di Brindisi in circa 30 minuti di taxi e da ogni punto della città con i mezzi pubblici.INDIRIZZO
Via Principi di Savoia 4
73100 Lecce
RECAPITI
E-mail:info@avvocatogianlucadoria.comavv.doriagianluca@libero.it
Tel: +39 0832 33 12 05 Fax: +39 0832 25 64 30